Da allora le scale mobili sono proliferate.
Ci sono 800mila scale mobili installate in tutto il mondo, sui cui gradini passano 3 miliardi e mezzo di persone ogni giorno.
In Europa le scale mobili sono oltre 135.000.
In Italia sono circa 300 milioni i passeggeri trasportati ogni giorno dalle oltre 10.000 scale mobili installate.
L’Italia è il secondo paese al mondo per numero di impianti (tra ascensori e scale mobili) dopo la Cina.
Le caratteristiche del mercato cinese (e asiatico in generale) e italiano (ed europeo in generale) sono però profondamente diverse.
La Cina è un mercato emergente.
I grandi investimenti nel settore edile che hanno permesso la realizzazione di centinaia di edifici alti più di 200-300 metri fanno della Cina il primo mercato mondiale relativo alle nuove installazioni di scale mobili. Italia ed Europa sono invece mercati più maturi.
Ci sono poche nuove installazioni. Da un recente studio condotto da ANIE è emerso che in Italia il tasso di crescita annuo del parco impianti è inferiore all’1%. La crisi economica all’inizio del millennio, che ha colpito pesantemente il comparto edilizio, ha decisamente contribuito a questo azzeramento della crescita.
Il parco impianti è decisamente vecchio:
· Oltre il 55% degli impianti ha un’età maggiore di 30 anni;
· Il 30% arriva addirittura a 40 anni;
· Abbiamo più di 500.000 impianti non realizzati per essere “accessibili” secondo il D.M. 236/89.
· Il 50% delle scale mobili ha un’età superiore a 20 anni.
Un parco impianti così vecchio rappresenta però un’enorme opportunità di business. Manutenzione, rilavorazioni ed ammodernamenti di impianti preesistenti sono una necessità impellente e continuativa, con particolare attenzione agli interventi che prevedono un adeguamento normativo. Un bisogno che i clienti spesso non riescono a soddisfare perché non esiste adeguato know-how sul mercato.
Oltre alla grande opportunità offerta dall’età delle scale mobili italiane, il mercato delle scale mobili è altamente appetibile per le piccole-medie aziende ascensoristiche per altre ragioni.
· Minor Concorrenza. La concorrenza è decisamente inferiore. Non esiste infatti l’affollamento presente sul mercato ascensoristico e quindi la relativa guerra dei prezzi.
· Know-how difficile da trovare. La competenza in fatto di scale mobili è più rara e quindi maggiormente pregiata.
· Ricavi e Profittabilità maggiori. È possibile fornire un servizio con una profittabilità decisamente superiore a quella garantita dalla manutenzione degli ascensori, a parità di numero di impianti.
· Opportunità di lavorare con grandi clienti. La manutenzione della scala mobile può essere un passpartout per iniziare a lavorare con grandi clienti che posseggono sia ascensori che scale mobili (centri commerciali, metropolitane ed aeroporti) e che però non riescono a trovare nelle altre aziende ascensoristiche concorrenti un servizio all inclusive. Avere una competenza a 360° può allora essere un vero vantaggio competitivo.
· Digitalizzazione della manutenzione. Il digitale sta offrendo modalità più efficienti di fare manutenzione (“realtà assistita”). Il personale più qualificato, ad esempio, può rimanere in sede e guidare dalla sua postazione un collega meno esperto ed aiutarlo a svolgere le operazioni necessarie. Questo, da un lato, incrementa la capillarità geografica del servizio che si può offrire e, dall’altro, consente di aumentare il numero di impianti che si possono manutenere e ridurre costi e tempi delle trasferte.
· Nuovi interlocutori. Il mondo del trasporto verticale sta finalmente cominciando a parlare anche con il mondo dell’architettura e della progettazione, mentre fino a oggi dialogava essenzialmente solo con quello dell’edilizia. Per il progettista professionista la scala mobile non era nulla di più che una macchina per trasportare persone da un piano all’altro in un centro commerciale- Per l’architetto sarà invece fondamentale l’integrazione delle scale mobili nei progetti urbanistici e architettonici con rispetto delle proporzioni e dei canoni estetici.
Proprio in questo contesto si colloca la presenza di #SMI, che oggi rappresenta un evidente punto di riferimento per le piccole e medie aziende ascensoriste, avendo conquistato negli ultimi 5 anni una posizione che le permette di assistere gli operatori, non solo nella fornitura di impianti nuovi, ma anche nei servizi di assistenza, manutenzione e negli interventi di ammodernamento e rilavorazione del parco impianti scale mobili e tappeti mobili.
Paolo Bellodi – Partner shareholder e technical director per SMI Scale Mobili Italia s.r.l.
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